Viaggio a Lembeh: immergersi nella spazzatura

La mia incessante ricerca del bene e del bello mi ha portato di recente ad immergermi nello stretto di Lembeh (Nord Sulawesi), noto come la Mecca delle immersioni nella spazzatura (muck diving).

Questo braccio di mare, che offre uno splendido panorama di colline ammantate da una foresta tropicale lussureggiante, sott'acqua presenta dei fondali assolutamente squallidi e, a prima vista, privi di qualsiasi attrattiva, a parte qualche improvvisa apparizione livida o spettrale. Qua e la’ si nota uno striminzito anemone abitato dall’immancabile famigliola di pesci panda dal colore smorto insieme a qualche Demon Stinger dal nome e dall'aspetto sinistro, che occhieggia di sotto ad un tronco d'albero marcito. Ma un esame più attento rivela un mondo ricco di vita dagli aspetti inusitati e sorprendenti: questo é il regno del piccolo, dello strano e dell'orrido.

 

Ovviamente non mancano siti con belle barriere coralline ma le cose più interessanti si trovano in certe insenature col fondo di sabbia nera vulcanica, costellato da massi nei quali si annidano pesci rana, pesci scorpione, coloratissimi nudibranchi, graziosi cavallucci marini, stupendi pesci ago fantasma, gamberetti semitrasparenti dai tenui colori e via via una miriade di strani abitanti di questo mondo lunare. Se poi si incontra qualche rara gorgonia state certi che essa é sede di una nutrita colonia di bellissimi cavallucci marini pigmei.

Le guide del diving sono eccezionali: gli puoi chiedere qualsiasi cosa e loro te la fanno vedere. Vuoi Fotografare un pesce rana piccolo piccolo ma dai colori sgargianti? detto, fatto ti portano a vedere un variopinto pesce rana pagliaccio. Lo vuoi bello e grande? o brutto e peloso? non hai che da chiedere. Ti interessano i nudibranchi? c'é solo l'imbarazzo della scelta.

Mi ha fatto veramente ridere quella volta che dissi a Roland che desideravo Fotografare i cavallucci marini pigmei. Mi porta di volata al sito denominato "Nudi's Retrait" e giunti sui -18 metri, in una spianata in leggera pendenza assolutamente spoglia, mi fa segno di attendere. Dopo meno di un minuto ritorna con in mano una specie di vaso fiorito o meglio un grosso sasso su cui troneggiava una piccola gorgonia, piena di cavallucci. Io mi sparapanzo sulla ghiaia, nella posizione Fotografica la più favorevole e col Roland che illumina e fa stare in posa i graziosi animaletti, scatto un intero rotolo di diapositive.

Confucio (Giovanni Marola) 

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